Progetto: Forza Napoli – Club HABANA

Ed ora tocca a Te !
Aiutaci a raccogliere i fondi necessari per regalare alla scuola calcio “Forza Napoli Club Habana” un campo di calcio regolamentare.

 

L’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba sta realizzando a Cuba un’iniziativa di solidarietà in favore della scuola calcio “Forza Napoli Club Habana” guidata da Domenico Luongo e da sua moglie Adis Nubia.

E’ un progetto sociale che coinvolge i ragazzi di Regla, un quartiere periferico de La Habana, ai quali l’Istituto ha già donato 130 completi da calcio per la squadra che si chiama “Forza Napoli Club Habana”. Quest’iniziativa, che ha un grande impatto sociale e coinvolge le famiglie del quartiere anche in altre attività collaterali, ha riscosso un grande successo e il Poder Popular di Regla ha deciso di concedere alla scuola un terreno da adibire a campo di calcio, dove far allenare e giocare gli allievi.
Il nostro Istituto ha deciso di non abbandonare questi ragazzi, che contano sul nostro aiuto e sognano di giocare in campo di calcio regolamentare. Per portare a termine questa prima fase del progetto, per il quale è necessaria la sistemazione del campo di gioco, l’acquisto delle porte regolamentari e la recinzione del terreno, occorrono almeno duemila euro, che l’Istituto raccoglierà anche grazie all’aiuto dell’Associazione senza scopo di lucro “Forza Napoli Club Habana” nata per aiutare questi ragazzi.

Diventa “socio ” dell’”Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba” o del “Forza Napoli Club Habana” versando un contributo “una tantum“ pari a € 10,00 per diventare “socio sostenitore” o di 50,00 euro per diventare “socio benefattore

L’intero importo dei contributi ricevuti per l’iscrizione all’Istituto – con la causale “Progetto Forza Napoli” – o al “Forza Napoli Club Habana” saranno utilizzati esclusivamente per la realizzazione di questo progetto che intendiamo portare a termine entro la prossima primavera.

Sul sito www.cubacampania.com troverai le informazioni aggiornate sul numero degli iscritti e sullo stato dei lavori.
Puoi effettuare il versamento di quanto dovuto aggiungendo le spese di spedizione, a mezzo bonifico bancario da effettuare a favore di

Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba BNL Paribas sede Napoli
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Contiamo su di Te

 

 


 

L’Oro di Napoli è sbarcato a Cuba

«Coltivo una rosa bianca / in luglio come in gennaio / per l’amico sincero / che mi dà la sua mano franca…». Sono i versi (da noi musicati ne La rosa bianca da Sergio Endrigo) dello scrittore Josè Martì, l’anima rivoluzionaria di Cuba, molto prima di Fidel Castro e Che Guevara.

E sono più di cento i boccioli di rosa cubani, giovani calciatori – in età tra i quattro e i quindici anni – che nell’Accademia Italia coltiva il mister, anzi il «Prof.», così come i suoi allievi chiamano Domenico Luongo. «Nico», per il popolo del quartiere di Regla, 44 anni, napoletano di SanGiorgio a Cremano. «Sì dove è nato Massimo Troisi e il trio (De Caro-Arena) la “Smorfia”, io giocavo a calcio nell’oratorio e loro recitavano al teatro», racconta Luongo in una pausadegli allenamenti pomeridiani con i ragazzi di quella che è la prima vera scuola calcio all’Avana. Una piccola rivoluzione compiuta nell’ultimo anno da questo mister “paisà” che ha lasciato Napoli assieme alla moglie, la cubana Adis Nubia Fernandez Hernandez.

«Ho iniziato ad allenare nel 1991 dopo regolare corso e aver preso il patentino a Coverciano: in serie D ho guidato la Turris ai tempi in cui stava per spiccare il volo il giovane Ciro Immobile, poi ho lavorato nelle scuole calcio affiliate al Napoli e al Milan. Ma per camparefacevo la guardia giurata e quando sono rimasto disoccupato ho deciso di seguire mia moglie nella sua, ormai la nostra, Isola».

L’Isola del “buena vista football club”, dove i piccolipeloteros provengono da famiglie povere, pressate da un forte disagio sociale, «ma per uno che ha allenato gli scugnizzi di Torre Annunziata o di Ponticelli posso assicurare che questi sono davvero delle “rose bianche” di Josè Martì». Calcio, fede e fantasia, è il tridente filosofico del Prof. Nico, le regole per far parte della squadra che conla cooperazione dell’Istituto Italia-Cuba ha portato un po’ d’oro di Napoli all’Avana. «L’Istituto da diciotto anni opera su Cuba (sono 7mila i cubani residenti in Campania) e questa scuola calcio rientra nel nostro programma per una nuova ed efficace interazione tra i Paesi latini, specie adesso che abbiamo un grandissimo papa argentino come Bergoglio», spiega il presidente, l’avvocato Alessandro Senatore. A breve l’Istituto Italia- Cuba, in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio, farà partire il progetto “Napoli-Buenos Aires-L’Avana”, in cui il filo conduttore sarà la musica e la danza (la tarantella, il tango e la salsa). Ma prima viene il calcio e l’adozione a “distanza ravvicinata” della squadra dei piccoli cubani che al baseball, all’atletica e alla pallavolo, le tre discipline più sviluppate nei programmi della storica Eide (la Scuola di educazione sportiva scolastica ideata da Fidel e il Che) hanno preferito il football napoletano. «L’abbiamo battezzata Forza Napoli Club Habana – dice orgoglioso l’avvocato Senatore – Lo sponsor, l’impresa New Ipm, specializzata nel settore della telefonia, ha dato un contributo per l’acquisto delle mute sportive e delle maglie della Givova. Appena glie le abbiamo consegnate ci siamo commossi tanta era la gioia che sprizzavano gli occhi di questi ragazzi che spesso non hanno niente… Erano al settimo cielo». Le maglie sono di colore azzurro, come quelle della Nazionale, ma per i ragazzi della scuola calcio sono quelle del Napoli di Diego Maradona che li “osserva” allenarsi, (l’immagine del “Pibe de Oro” campeggia su uno striscione al muro del Liceo di Regla). Ma il loro nuovo idolo è il bomber del Napoli di Maurizio Sarri, il “Pipita” Gonzalo Higuaìn. «Qui a l’Avana le due squadre più amate e più viste in tv sono da sempre quelle spagnole, il Barcellona e il Real Madrid. La maggior parte dei ragazzi sfoggiano con orgoglio le maglie di Messi e di Cristiano Ronaldo, ma da quando con mia moglie abbiamo messo in piedi la scuola calcio tutti i nostri tesserati tifano Napoli e ovviamente stravedono per Higuaìn. Non fanno che chieder-mi: Prof. ma quando viene a trovarci il “Pipita”? Lo aspettano, così come speriamo che un giorno dopo essere andato a trovare il suo amico Fidel, anche Maradona passi di qua…». Sognando e giocando in allegria, ogni allenamento ed ogni gara degli azzurri di Regla inizia con l’urlo propiziatorio “Forza Napoli!” e finisce in maniera ancora più originale, con la lettura delle sacre scritture nello spogliatoio. «Io e Adis siamo profondamente credenti e così dopo la doccia i ragazzi si fermano a leggere la Bibbia. Gli diamo anche i compiti a casa, i salmi da leggere per poi commentarli assieme al prossimo allenamento. Il nostro obiettivo è toglierli alla strada, garantirgli il diritto al gioco, ma anche trasmettergli la fede cristiana e quei valori, come lo studio e la disciplina, che gli servirannoper difendersi dai pericoli del mondo cheli circonda».

Quella della famiglia Luongo (marito, moglie e un figlio 18enne, «Alberto, che però preferisce lapallavolo al calcio»), è qualcosa di più di una scuola calcio, ma una missione laica portata avanti con il cuore. «Il ritorno economico? I soldi bastano appena per l’affitto dell’impianto sportivo. Alle famiglie chiediamo un piccolo contributo, ma chi non può pagare, pazienza, il figlio resta e gioca con noi affidandoci tutti quanti alla Provvidenza ». E quella sta per atterrare ancora da Napoli. L’Istituto Italia-Cuba ha aperto una raccolta fondi da destinare alla sistemazione dell’area della scuola calcio che è stata assegnata dal poder popular del municipio di Regla. «C’è da livellare il terreno di gioco e con il ricavato acquisteremo delle porte regolamentari», annuncia Senatore. E con un campo a norma e tutto il materiale tecnico, qui Luongo è convinto che le sue “rose bianche” saranno sempre più numerose e più forti, e un giorno andranno a comporre il vivaio del calcio cubano che al momento è aggrappato al ricordo sbiadito della partecipazione straordinaria al Mondiale di Francia 1938, (vinto dagli azzurri del “tenente” Vittorio Pozzo). «Quella partecipazione fu un caso, Argentina e Uruguay nel ’38 non andarono e così venne invitata la selezione di Cuba – spiega Luongo – L’attuale nazionale ha perso il pass per l’ultima Coppa America perdendo in casa, 4-0, lo spareggio con l’altrettanto modesto Panama. Del resto il campionato di serie A cubano ha un tasso tecnico pari alle nostre categorie dilettantistiche e i guadagni dei calciatori sono da “fame”, 30 dollari al mese… ». Però il futuro pare sia nei piedi di quest’ultima generazione, specie quella “partenopeocubana”. «Nei quartieri dell’Avana vedi ancora giocare il calcio di strada: bambini che improvvisano partite con palle di pezza o con i barattoli. Ne ho già visto qualcuno con mezzi tecnici superiori ai nostri e nella Forza Napoli c’è Antony, 4 anni, ma dovreste vedere come “accarezza” il pallone… Prima o poi qualche osservatore se ne accorgerà». Il Prof. non lo dice, ma spera che il Napoli del presidente De Laurentiis presto venga a vedere la sua “creatura”. Nel frattempo Luongo con il direttore Maurizio Capuano dell’Istituto di cultura Dante Alighieri dell’Avana sta per organizzare il primo corso allenatori. Un’iniziativa che ha il benestare entusiasta dell’ambasciatore italiano a Cuba, Carmine Robustelli, perché oltre al linguaggio universale del calcio, i giovani cubani potranno apprendere anche la lingua italiana. A Regla, in campo già si sogna l’Italia e all’Avana il cuore di Napoli batte sempre più forte.

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Domenico Luongo all’Avana ha fondato la prima scuola calcio battezzandola Forza Napoli. «Oltre al pallone, ai nostri ragazzi insegniamo i valori e dopo ogni allenamento leggiamo la Bibbia tutti insieme»


I bambini della scuola calcio organizzata da un allenatore campano trasferitosi
a L’Avana, Nicola Luongo, indossano i completi made in Naples

 

di Alessandro Senatore * Presidente Istituto Italia Cuba

Sono tornato da Cuba dove ero stato per la XXXIII Fiera dell’Avana, un evento internazionale al quale hanno partecipato 64 Paesi.

Le imprese italiane che esponevano nel Padiglione Italia organizzato dall’ICE erano più di cento e le imprese meridionali, principalmente campane, presenti nello stand dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba, hanno riscosso un grandissimo successo. Una grande soddisfazione per chi come me collabora con Cuba da oltre 20 anni e per le aziende che hanno avuto fiducia nell’Istituto.

La scuola calcio dell’allenatore campano

Vi confesso che il ricordo più bello di questo mio ultimo viaggio a Cuba resta la festa che i bambini di Regla mi hanno fatto quando ho consegnato i completi da calciatore alla scuola calcio organizzata da Nicola Luongo, un allenatore campano con esperienze nelle squadre minori, tra cui la Turris, che si è trasferito a vivere all’Avana. I ragazzi indossavano i completi Givova con i colori azzurri e le maglie portavano il marchio dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba, che ha fatto la donazione e della New IPM , che ha dato un contributo per la sponsorizzazione.

Nel liceo inaugurato da Josè Martì

La scuola è ospitata nel “Liceo Artistico y Literario de Regla”, un quartiere periferico dell’Avana , fondato e inaugurato da Josè Martì nel 1879, che in quella stessa occasione tenne il suo primo discorso della sua carriera politica. Da sempre luogo di ritrovo culturale e sportivo di Regla ha un campo polivalente di calcio a 5 e di basket, che è storico in quanto i giocatori della squadra di basket furono trucidati negli anni 50 da Batista. Il Liceo ospita anche una scuola di danza di flamenco ed è la sede di “Guarracheros de Regla” un gruppo di ballo che si esibisce durante il Carnevale. Il giorno dopo Nicola Luongo mi ha telefonato per dirmi che i ragazzi hanno giocato la loro prima partita con i loro completi nuovi ed hanno vinto. Mi ha detto che erano trasformati ed hanno giocato da leoni, quando si dice onorare la maglia.

E ora arrivi il campo di calcio

Il Municipio di Regla ha deciso di donare un terreno alla squadra di Regla, per costruire un campo di calcio regolamentare, servono i soldi per comprare le porte ed altre piccole attrezzature. Ho promesso loro l’aiuto dell’Istituto per regalare ai ragazzi di Regla il loro campo e spero di portare al più presto a termine questo impegno con i contributi che raccoglieranno l’Istituto e il nascente “Forza Napoli Club Avana”. Abbiamo chiesto ai ragazzi cubani di gridare “Napoli “e “Regla” per siglare, sotto lo striscione che aveva l’effige di Maradona, il gemellaggio. I loro sorrisi e la loro gioia mi hanno trasmesso un’emozione indimenticabile; Forza Napoli sempre e dovunque, ora anche a Cuba.